lunedì 31 dicembre 2007

2008

Auguri...

domenica 30 dicembre 2007

Notizia dal sito del Corriere della Sera

2007-12-30 16:34
THYSSEN: MORTO IL SETTIMO OPERAIO
TORINO - E' morto nel primo pomeriggio, nell'ospedale Cto di Torino, Giuseppe Demasi, 26 anni, il settimo operaio rimasto ferito nell'incendio avvenuto nella notte tra il 5 e il 6 dicembre nello stabilimento di Torino della ThyssenKrupp. Era l'unico rimasto in vita dopo la tragedia. Nell'incendio era morto sul colpo Antonio Schiavone, poi nelle settimane successive si sono verificate le altre morti. Demasi era stato sottoposto a tre interventi chirurgici, ma nei giorni scorsi le sue condizioni si erano aggravate. L'uomo è morto oggi poco dopo le 13,30.

L'altro ieri, a Torino, oltre 400 persone, molte delle quali dipendenti dell'acciaieria, avevano partecipato ad una fiaccolata di solidarietà alle prime sei vittime dell'incendio (Antonio Schiavone, Angelo Laurino, Roberto Scola, Rocco Marzo, Antonio Santino e Rosario Rodinò) e proprio a Giuseppe Demasi. La fiaccolata era partita dal monumento dei caduti sul lavoro di corso Bramante, all'angolo con corso Massimo d'Azeglio, e si era diretto al Cto. Ad aprirlo c'era lo striscione con la scritta "Gli amici, non mollare Mase" (il soprannome di Giuseppe Demasi, ndr). Tra i manifestanti c'erano anche i familiari dello stesso Giuseppe Demasi, il padre Calogero e la sorella Laura, oltre allo zio di Rosario Rodinò, Carlo Cascino, e il padre di Bruno Santino, Antonio. "Giuseppe Demasi si deve salvare per raccontarci quello che è successo, facciamo tutti il tifo per lui", aveva urlato quest'ultimo. Davanti al Cto i manifestanti avevano poi osservato un minuto di silenzio e applaudito a lungo in segno di incoraggiamento per Demasi.

venerdì 28 dicembre 2007

MI CUMPLEAÑOS ESTE AÑO

Como sabrás, es nuevamente la fecha de mi cumpleaños. En estos días la gente hace muchas compras, hay anuncios en la radio, en la televisión, y por todas partes se habla de ese día.
Sería agradable saber que al menos un día al año algunas personas piensan un poco en Mí.
Como tú sabes, hace muchos años comenzaron a festejar mi cumpleaños. Al principio parecían comprender y agradecer lo que hice por ellos, pero hoy en día nadie sabe qué es lo que celebran. La gente se reúne y se divierte mucho, pero parece que no saben de qué se trata.
Cada año hacen fiestas en mi honor. Hay cosas deliciosas en las mesas, bellas decoraciones y muchos regalos. Pero … ¿sabes una cosa? … Ni siquiera me invitan.
Yo soy el invitado de honor y ¡no se acuerdan de invitarme! La fiesta es para Mí y cuando llega el gran día... me dejan fuera. ¡Yo que quiero estar con ustedes! Quiero estar contigo. Pero, aunque no me invitan, puedo estar en cada sitio observando todo. (cf. Prov. 15, 3)
En esas fiestas ustedes brindan, hablan, se ríen, algunos están ebrios.
Sorpresivamente, a veces llega un viejo gordo, vestido de rojo, con barba blanca, gritando ¡jo! ¡jo! ¡jo! Se deja caer pesadamente en un sillón y todos corren hacia él diciendo ¡Santa, Santa! … como si la fiesta fuera en su honor.
Dan las doce de la noche y todos comienzan a abrazarse. Nadie se acuerda de Mí, nadie me abraza a Mí.
De repente todos empiezan a repartirse los regalos, uno a uno los van abriendo hasta terminarse. Me acerco a ver si de casualidad había alguno para Mí, pero nunca hay nada.
¿Que sentirías si el día de tu cumpleaños se hicieran regalos unos a otros y a ti no te regalaran nada? ¡YO, el cumpleañero, estoy de sobra en esas fiestas!

Cada año que pasa es peor: la gente sólo se acuerda de la cena, de los regalos y de las fiestas. Y de Mí, nadie se acuerda.


Ahora quiero pedirte una cosa: Quisiera que esta Navidad me permitas entrar a tu vida. Quisiera que te recordaras que hace más de dos mil años vine a este mundo (cf. Lc. 2, 6-7). Y, para salvarte, di mi vida por ti en la cruz (cf. Jn. 19, 17-18). Al leer estas líneas, quiero que tú creas esto con todo tu corazón y lo recuerdes siempre.

Te diré algo más: Yo voy a hacer mi propia Fiesta grandiosa (cf. Is. 25, 6-10) , como jamás nadie se puede imaginar (cf. 1 Cor. 2, 9), una Fiesta que ya Yo he anunciado (cf. Ap. 19, 17). Aún estoy haciendo los últimos arreglos (cf. Mt. 24, 22). Estoy enviando muchas invitaciones (cf. Ap. 3, 20), y hoy te la hago especialmente a ti.

Tengo reservado tu lugar. Quiero que todos vengan (cf. 1 Tim. 2, 4), he preparado un lugar para cada uno (cf. Jn. 14, 2), pero muchos no quieren asistir, prefieren quedarse fuera (cf. Lc. 14, 16-24).
Te digo otra cosa más: Quiero que estés preparado(a) (cf. Mc. 13, 33), porque el día menos esperado daré esa gran Fiesta (cf. Mt. 24, 42-44).

lunedì 24 dicembre 2007

lunedì 17 dicembre 2007

Poesia

Cuenta una leyenda de un angelito que estaba en el cielo, le tocó su turno de nacer como niño y le dijo un día a Dios:

- Me dicen que me vas a enviar mañana a la tierra. ¿Pero, cómo vivir? tan pequeño e indefenso como soy.
- Entre muchos ángeles escogí uno para tí, que te está esperando y que te cuidará.
- Pero dime, aquí en el cielo no hago más que cantar y sonreír, eso basta para ser feliz.
- Tu ángel te cantará, te sonreirá todos los días y tú sentirás su amor y serás feliz.
-¿Y cómo entender lo que la gente me hable, si no conozco el extraño idioma que hablan los hombres?
- Tu ángel te dirá las palabras más dulces y más tiernas que puedas escuchar y con mucha paciencia y con cariño te enseñará a hablar.
-¿Y qué haré cuando quiera hablar contigo?
- Tu ángel te juntará las manitas te enseñará a orar y podrás hablarme.
- He oído que en la tierra hay hombres malos. ¿Quién me defenderá?
- Tu ángel te defenderá más aún a costa de su propia vida.
- Pero estaré siempre triste porque no te veré más Señor.
- Tu ángel te hablará siempre de mí y te enseñará el camino para que regreses a mi presencia, aunque yo siempre estaré a tu lado.
En ese instante, una gran paz reinaba en el cielo pero ya se oían voces terrestres, y el niño presuroso repetía con lágrimas en sus ojitos sollozando.
-¡Dios mío, si ya me voy dime su nombre!. ¿Cómo se llama mi ángel?
- Su nombre no importa, tu le dirás: Mamá.

giovedì 13 dicembre 2007


Senza paura - Gli scienziati giapponesi del dipartimento di biofisica e biochimica dell'Università di Tokyo, hanno modificato geneticamente un topo togliendogli in senso della paura. Quando questi topini si trovano alla presenza di un gatto non hanno più l'istinto di scappare e mettersi al riparo. In questo modo hanno dimostrato che la paura è innata, quindi geneticamente determinata, e non dovuta all'esperienza, come comunemente ritenuto (Ko e Reiko Kobayakawa, Tokyo University Department of Biophysics and Biochemistry Graduate School of Science/Ap)

Da Il Corriere della Sera/immagini

Bello Babbo Natale!!!!!


lunedì 10 dicembre 2007

Meditate !!!

Favola della "Lepre e del Corvo" :

Un giorno una lepre vede un corvo appollaiato su un ramo e gli chiede:
"Ciao corvo, cosa fai?" e il corvo risponde: "Un cazzo".
"Ma come - dice la lepre - e non ti annoi ?",
"No - risponde il corvo - è molto piacevole e gratificante, dovresti
provare anche tu". Così la lepre incuriosita si siede alla base
dell'albero ed inizia a non fare un cazzo.

Poco dopo passa una volpe e si mangia la lepre.



MORALE: Per non fare un cazzo devi essere seduto molto in alto.

...meditate !!!

mercoledì 5 dicembre 2007

... tutti gli anni lo stesso dubbio....

I CALCOLI DI UNO STUDIO SCIENTIFICO SVEDESE
Babbo Natale? Dovrebbe vivere in Asia
Per fare 2 miliardi e mezzo di consegne natalizie dovrebbe stare in Kirghizstan e muoversi 5.800 Km al secondo

Le feste di fine anno sono per molti un periodo stressante, figuriamoci per Babbo Natale che deve riuscire a fare 2miliardi e mezzo (!) di consegne in tutto il mondo nel giro di 24 ore. Per aiutarlo a ottimizzare i tempi, una società svedese ha sguinzagliato i suoi migliori ingegneri che, calcolatrice alla mano, hanno preparato per l'anziano signore vestito di rosso un planning ad hoc.

LA CASA IDEALE - Per riuscire a consegnare in tempo i doni ai bambini di tutto il mondo (i piccoli di tutte le religioni aspettano un regalo da lui) il vecchio dalla barba bianca dovrebbe viaggiare con le sue renne a 5.800 chilometri al secondo (quasi 20 volte la velocità della luce) e dovrebbe aver casa in Kyrgyzstan, in Asia centrale, è emerso dalla seriosa ricerca condotta dalla Sweco, società svedese di consulenza in ingegneria. Nonostante la tradizione voglia che Babbo Natale risieda al Polo Nord e molte città nordiche si contendano la sua residenza ufficiale (come Rovaniemi, in Finlandia) è dunque stando in Kirghizstan che Babbo Natale realizzerebbe tutte le sue consegne in modo ottimale perdendo meno tempo per spostarsi.

I CALCOLI - L'ingegnere Anders Larsson snocciali i suoi accuratissimi calcoli: «Abbiamo stimato che al mondo ci sono 48 abitanti per chilometro quadrato e che tra una casa e l'altra intercorre una media di 20 metri. Quindi se Babbo Natale parte dal Kirghizstan e viaggia nel senso inverso alla rotazione della Terra ha 48 ore per depositare tutti i suoi pacchi. Dovendo fare 2miliardi e mezzo di fermate, ha a disposizione 34 microsecondi per ogni consegna» per scivolare giù dal comignolo, depositare i pacchetti e ripartire veloce sulla sua slitta. Un altro studio divulgato online avverte però che una velocità così supersonica condannerebbe il «vecchio» a partire in fiamme e a disintegrarsi in 4,26 millesimi di secondo, per la resistenza dell'aria. Se quest'anno non vedrete arrivare Babbo Natale saprete con chi prendervela.